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Il Consiglio regionale approva la bozza di legge per la cooperazione campana. L’A.C.I: “È un grande giorno”

legge-quadro-cooperazione-campanaSarà un Natale più festoso per le cooperative campane. Dopo tanti sforzi, infatti, la bozza normativa per la tutela e lo sviluppo del movimento cooperativo in Campania è legge. Il Consiglio si è riunito stamane, aprendo di fatto una nuova stagione. Lo sforzo delle forze politiche e l’impegno dei firmatari del documento (Pietro Foglia e Paolo Romano da una parte; Donato Pica, Giuseppe Russo, Antonio Marciano dall’altra) permetterà di chiudere il 2012 con maggiore serenità e con la consapevolezza che il 2013 sarà un anno di intenso lavoro.  Grande entusiasmo tra i presidenti dell’Alleanza delle Cooperative italiane Campania (Luigi De Gregorio-Agci Campania; Carlo Mitra-Confcooperative Campania e Mario Catalano-Legacoop Campania): “Siamo molto soddisfatti di questo risultato. Ci abbiamo lavorato per un anno e più. Sappiamo che questo è solo il punto di partenza. Ora dovremmo unire le forze per lavorare in concreto alla crescita socio-economica della regione”. E continuano:” Pensiamo di aver adempiuto al nostro ruolo di rappresentanti, e speriamo di poter lavorare, da oggi in poi, con una politica più attenta alla forza della cooperazione”. La legge quadro per la cooperazione campana risaliva al 1977, quindi ad un contesto completamente diverso da quello attuale. Con questa legge l’impasse è un ricordo e la Campania si allinea ai livelli delle altre regioni dove la cooperazione gode di un riconoscimento assoluto da parte delle istituzioni. In buona sostanza si tratta di una vittoria politico-culturale, prodromica a quello che accadrà domani a livello economico.

UN FLASH SUL TEMA
La cooperazione in Campania conta più di 9.000 imprese che rappresentano l’11% dell’imprenditoria regionale. Un sistema con oltre 80.000 occupati, di cui le donne sono il 41%”. Nei mesi scorsi sono state presentate alla III Commissione consiliare della Regione Campania due proposte di legge: una a firma di Pietro Foglia e Paolo Romano e l’altra di Donato Pica, Giuseppe Russo, Antonio Marciano e altri. La collaborazione tra le forze politiche ha permesso di giungere all’unificazione dei testi, fino alla conclusione dell’iter. Se questo non fosse accaduto, la cooperazione avrebbe rischiato di sparire del tutto dagli orizzonti della Regione, dal momento che, a suo tempo, la Giunta Bassolino ne cancellò il valore dallo Statuto regionale, in opposizione a quanto stabilisce l’art 45 della Costituzione. Ma questo non è stato. La cooperazione nostrana si avvia oggi verso nuovi orizzonti.