In un contesto culturale che certe volte ancora fatica a rispettare le donne, Confcooperative sottolinea la modernità delle cooperazione. Nelle 20.000 cooperative associate alla rete nazionale, è donna il 59,6% degli occupati e una su quattro è manager. In occasione della festa dell’ 8 marzo è giusto riconoscere il valore aggiunto che le donne, con la loro capacità di sapersi barcamenare tra mille ruoli, apportano alla governance di cui fanno parte. Ma questo traguardo non deve nascondere i gap che aggravano la loro posizione. Nel nostro Paese mancano politiche e servizi di conciliazione tra la vita privata ed il lavoro (anche se, nel frattempo, in Campania una Rete prova a sperimentarli). Da sempre, per vocazione o per necessità, le donne si fanno carico dell’educazione di bambini e dell’assistenza di parenti anziani o malati. Un sistema capace di sgravarle e di aiutarle nella gestione delle incombenze fuori dal lavoro, regalerebbe loro più di un sorriso.
Auguri cooperatrici e grazie per il vostro impegno!
