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Le cooperative sociali di Napoli ancora sul piede di guerra

euro“Ingentissimi sono i danni economici e patrimoniali che il comune di Napoli sta arrecando a centinaia di enti del Terzo Settore contribuendo in modo determinante alla precarizzazione del lavoro e al fallimento di numerose strutture”. A scriverlo in un’accesa e dettagliata lettera indirizzata al sindaco Luigi De Magistris e all’assessore al Welfare Roberta Gaeta sono stati i referenti di Federsolidarietà Confcooperative Napoli, CNCA, CNMC, Comitato Il Welfare non è un lusso, Collettivo Operatori sociali, Federazione ARCA, Federazione SAM, Federazione FICS che tornano sul piede di guerra contro l’inefficienza dell’amministrazione napoletana. Sul banco degli imputati ancora una volta la mancata predisposizione degli atti di liquidazione da parte degli addetti, funzionali ad effettuare tutti i pagamenti dovuti  – e ancora non saldati nonostante la promessa di chiudere la partita a fine settembre – alle cooperative sociali che gestiscono le case-famiglia e i servizi socio-educativi in regime di sussidiarietà. L’allarme scatta in prossimità delle centinaia di milioni di euro che Palazzo S. Giacomo sta per incassare grazie ai decreti salva-comuni e salva-imprese, predisposti dal Governo per onorare i debiti contratti dalle Pubbliche Amministrazioni.

“Il blocco dell’elaborazione degli atti di liquidazione delle fatture vecchie da anni ci danneggerà. Dovremmo essere legittimi beneficiari delle misure messe in campo dal Governo e non sarà così” si legge nella lettera.

Quindi per tutelare i propri crediti, i firmatari, coadiuvati da un pool di amministrativisti e penalisti, lavoreranno ad un esposto alla Corte dei Conti sui danni economici che le distorsioni amministrative stanno arrecando al comune di Napoli e alla gestione della res pubblica. Le parti sociali firmatarie della lettera si sono incontrate lo scorso 15 ottobre ore 17.00, presso gli uffici di Confcooperative Napoli in via Tarsia n 44