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Confcooperative Campania e Federsolidarietà Campania: “La cooperazione sociale sana esiste. Fierro faccia i nomi delle pecore nere”

persone-sedute-a-un-tavoloConfcooperative Campania e Federsolidarietà- Confcooperative Campania replicano alle dichiarazioni di Lucio Fierro, Segretario generale degli artigiani, pubblicate dal Corriere del Mezzogiorno. L’articolo sulla corruzione e le cattive pratiche della cooperazione sociali, nel Lazio come in Campania, offende la cooperazione, i suoi dirigenti, gli operatori e le persone che grazie ad essi riconquistano dignità, inclusione, riduzione del danno.

“In Campania la cooperazione sociale vera esiste, lavora e rispetta il lavoro dei suoi soci, lottando ogni giorno contro indifferenza, risorse sempre minori, politiche sociali deboli, assenza di visione e di strategie oltre che di insostenibili ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. Resistono alla crisi e al continuo attacco dei media e di presunti predicatori perché mettono al centro la persona e la comunità, non l’interesse economico e/o clientelare. Non permetteremo a nessuno di gettare fango sulla fatica dei nostri cooperatori, sul loro lavoro quotidiano, sulla passione con cui si prendono cura dei più fragili” dichiara Patrizia Stasi, Presidente di Confcooperative Campania.

“Se Fierro è a conoscenza delle pratiche discutibili di alcune cooperative abbia il coraggio di fare i nomi, senza generalizzare e scadere in deprecabili semplificazioni”.

Dice Giovanpaolo Gaudino, presidente di Federsolidarietà – Confcooperative Campania.

E conclude:

“In Campania le cooperative sociali sopperiscono ai vuoti delle Istituzioni. In decenni di impegno, le cooperative sociali hanno sostenuto decine di migliaia di persone con gravi problemi di fragilità e le loro famiglie. Ha altresì inserito nel mondo del lavoro migliaia di giovani e di donne esclusi dalla società. Di questa cooperazione non si parla mai, o si parla ancora troppo poco. Evidentemente non fa abbastanza notizia”.