Prestazioni socio-sanitarie e rincaro Iva. Carlo Mitra: «una manovra iniqua e un abbaglio»

ritratto di Carlo Mitra“C’è qualcosa di poco comprensibile nell’agire del Governo che su certi temi pare proprio non azzeccarci, neppure con il buon senso. Forse troppa fredda ragioneria, alle prese con “i conti”,  finisce per far dimenticare che ogni scelta riguarda anche le Persone. Se poi queste ultime appartengono alle fasce più deboli della popolazione, l’attenzione dovrebbe essere raddoppiata”. Eccolo il commento a caldo di Carlo Mitra, commissario Confcooperative Campania, all’indomani della notizia dell’aumento dell’Iva dal 4 al 10% per le prestazioni socio sanitarie. “Un rincaro iniquo e un abbaglio sulla reale tenuta dei conti. Infatti, l’aumento per oltre il 70%, finirebbe per divenire spesa pubblica aggiuntiva per gli enti locali e le Asl, a meno che non si pensi ad un taglio indotto dei servizi alle categorie più bisognose. Ma, dopo aver ristretto al minimo le risorse, parlare di tagli equivarrebbe a passare davvero il segno” continua Mitra. E ribatte: “Serve una risposta decisa della Cooperazione sociale, degli Enti locali e delle famiglie, affinché la proposta sia ritirata e si apra un tavolo per definire una politica del sociale da parte del Governo. Una politica che tagli dove si deve tagliare, e capace di riorganizzare il sistema dove ci sono margini di efficientamento e di ottimizzazione delle risorse. Ma questo pare faccia parte più del mondo degli annunci che della realtà. La realtà, invece, contempla tagli lineari sempre più intollerabili”.