Federsolidarietà Benevento: “Rammarico per l’affidamento della casa riposo S. Pasquale”

Piano sociale regionaleRiceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa divulgato da Confcooperative Benevento.

A seguito delle dichiarazioni, diffuse dalla stampa locale, da parte del consigliere di opposizione Mario Pasquariello, rispetto all’affidamento della casa riposo per anziani San Pasquale a soggetti economici non appartenenti al territorio, il coordinatore provinciale di Federsolidarietà Benevento, Maurizio Lepore e il Presidente della Confcooperative Benevento, Pellegrino Di Domenico, esprimono profondo rammarico dichiarando quanto di seguito.

“E’ per noi sconcertante quanto si è appreso dalla nota del consigliere di opposizione Mario Pasquariello sulle vicende che si sono e/o si stanno verificando nel contesto socio-ambientale della città di Benevento e dell’Ambito Sociale di Zona B1. Per quanto riguarda la casa di riposo per anziani San Pasquale, una cosa è certa, – come ci ha riferito la cooperativa Nuovi Incontri, nostra aderente, che ha gestito la struttura dal 26 novembre al 31 dicembre, – non è stata richiesta alcuna disponibilità a proroga, come solitamente accade, considerato il brevissimo tempo di affidamento che sembrava dettato dall’imminenza della gara per l’affidamento del servizio. Ma ciò non è stato. La comunicazione di conferma della conclusione del servizio è stata effettuata, a mezzo fax nel tardo pomeriggio del 30 dicembre scorso senza nessun accenno alla ditta subentrante per gli opportuni passaggi di consegne rispetto all’utenza. E’ del tutto evidente che non interessano le condizioni degli utenti.

Si precisa che la cooperativa sociale Nuovi Incontri opera da oltre un ventennio nel nostro territorio e gode, in tutta la provincia, di affermata professionalità, solidità economica e autonomia gestionale.

Dalla ricognizione fatta presso tutte le cooperative aderenti a Confcooperative nessuna è risultata essere stata interpellata per “la rotazione” nell’affidamento diretto della gestione della casa albergo  San Pasquale, ancor meno risultano essere state interpellate le cooperative associate per l’affidamento di altri servizi o per una interlocuzione gratuita e collaborativa sulla risoluzione delle problematiche importanti per il nostro territorio in virtù di una comunanza normativa che mette alla pari le politiche degli Enti Territoriali con la Cooperazione Sociale finalizzate entrambe alla “promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini” come recita l’art. 1 della legge 381.

Ancor più grave sarebbe la situazione, dal punto di vista politico e di strategia di sviluppo sociale del territorio, – se rispondesse al vero quanto affermato sempre nel comunicato stampa dal Consigliere Comunale Mario Pasquariello – che l’amministrazione comunale intende esternalizzare attraverso un affidamento diretto a cooperative estranee dal nostro territorio,  sia il servizio di Segretariato Sociale, svolto dalle assistenti sociali e finalizzato  all’ascolto e monitoraggio delle problematiche sociali, sia la struttura di supporto – composta da un gruppo di esperti e previsto dalle nuove linee guida regionali, – all’Ufficio di Piano dell’Ambito B1, titolare della funzione di programmazione degli interventi a favore delle fasce deboli della popolazione e, al momento, assolutamente privo di risorse umane impiegate.

Se ciò rispondesse al vero, sarebbe un chiaro sintomo di palese ignoranza, da parte dei nostri amministratori, della pluralità di risorse offerte dalle cooperative sociali che operano quotidianamente sul territorio di cui tante con storicità, risorse economiche e capacità gestionali ampiamente riconosciute anche da altre amministrazioni della provincia, e di altrettanto manifesta avulsione dell’attuale classe dirigente del settore comunale dalle problematiche che attanagliano gli operatori e gli utenti del nostro ambito sociale.

Ci auguriamo che le informazioni diffuse a mezzo stampa non corrispondano al vero e  Confcooperative-Federsolidarietà vuole essere fiduciosa e non vuol credere che tutto ciò si possa realizzare poiché si creerebbe una tale dissonanza con una parte importante della società civile territoriale, che ovviamente farà sentire la propria autorevole voce per contrastare  le eventuali forme di promozione esogena di sviluppo locale che, è risaputo, non portano alcun beneficio se non il business di chi lo attua. Le imprese locali, invece, ci mettono la faccia e la reputazione”.