Il decreto ministeriale Lavoro del 27 giugno 2013 contiene una serie di azioni per l’incremento e la qualificazione dell’occupazione femminile. Più nel particolare segnaliamo che il provvedimento – come ogni anno – promuove, orienta e finanzia progetti finalizzati a rimuovere le disparità di genere nel mondo del lavoro (legge n. 125/1991). Il termine per presentare i progetti è il 30 novembre 2013.
I soggetti che possono presentare i progetti sono:
- I datori di lavoro pubblici e privati
- Le cooperative e i consorzi
- I centri di formazione accreditati
- Le organizzazioni datoriali e sindacali
Il programma obiettivo del 2013 si rinnova rispetto agli altri anni e prevede:
- Un limite minimo di finanziamento pari a 60 mila euro (ciò al fine di non frammentare le risorse e investire qualitativamente su un numero più limitato di progetti)
- Una riduzione e una riformulazione delle linee di finanziamento nell’ottica di una loro maggiore concentrazione sulle seguenti tematiche:
- occupazione con destinatarie donne under 35
- reinserimento lavorativo per donne over 35
- consolidamento d’impresa per realtà femminili
Per quanto riguarda i progetti devono invece seguire questi binari:
- Possono riguardare l’assunzione (da formalizzare all’avvio del progetto) e la formazione di neo-lavoratrici dipendenti under 35 (non più e non per forza solo a tempo indeterminato). Saranno poi riconosciuti i costi di formazione, di mentoring e di affiancamento on the job, step affidabili ad una risorsa senior, nell’ottica de “ponte intergenerazionale”
- Possono riguardare l’inserimento – o il reinserimento lavorativo – (realizzabile attraverso qualsiasi tipologia contrattuale e da formalizzare all’avvio del progetto) di donne inoccupate, disoccupate o beneficiarie di prestazioni di sostegno al reddito, over 35. Anche in questo caso riconosciuti i costi di formazione, mentoring e affiancamento on the job da parte di almeno una risorsa senior
Inoltre, rispetto al passato:
- I progetti tesi al consolidamento di una o più imprese a titolarità e/o prevalenza femminile sono riconducibili essenzialmente a 3 opzioni (sebbene di minor rilievo ne vengono meno alcune): studi di fattibilità per sviluppo nuovi prodotti/servizi/mercati, iniziative per la definizione e promozione di prodotti e servizi, formazione manageriale e specialistica
- Non sono più finanziabili interventi sul fronte della costituzionedi imprese a titolarità e/o prevalenza femminili
- Non sono più finanziamenti i progetti integrati di rete.
Gli approfondimenti sono qui sul sito del ministero del Lavoro.