“Un cambiamento epocale che candida Confcooperative a protagonista del nuovo welfare, attento ai bisogni della comunità e delle persone”. Così Carlo Mitra, commissario Confcooperative Campania, ha presentato il progetto Mutua , illustrato per la prima volta ai dirigenti della Confederazione del sud oggi 17 gennaio 2014. A parlarne con lui nella sede al Centro Direzionale di Napoli, Marco Venturelli, dirigente del Dipartimento Sviluppo, che ha il compito di implementare e diffondere il proposito sui territori. L’idea è la creazione di una rete di sanità integrativa nazionale, interna alla cooperazione, efficace e sostenibile, capace di inglobare e coinvolgere i vari sistemi regionali e locali. I destinatari degli interventi saranno i soci lavoratori delle cooperative e le loro famiglie. Così facendo le singole imprese massimizzeranno il valore delle risorse destinate alle coperture sanitarie e allo stesso tempo potranno candidarsi ad elargire i servizi sanitari sui territori di riferimento.
Confcooperative si è già organizzata in tre gruppi di lavoro:
- Gestione mutualistica: elabora Piani sanitari vantaggiosi;
- Rapporto Fondi sanitari: censisce i fondi che interessano l’ambito cooperativo, osservando i Fondi sanitari di settore e monitorandone il funzionamento;
- Crescita del progetto mutualistico: individua le regioni già pronte per la mutua regionale e le aggancia al progetto nazionale, rendendole operative per i soci di quel territorio.
Nei gruppi lavoreranno alcuni referenti delle Unioni e delle Federazioni, coordinati da una cabina di regia nazionale composta, tra gli altri, dallo stesso Mitra, da Giuseppe Guerini, presidente Federsolidarietà, e Giuseppe Milanese, presidente FederazioneSanità.
DALLA MUTUA AI SERVIZI PER I SOCI
Altro argomento chiave della nuova governance sono i servizi ai soci. Ne ha parlato Claudio Dusi, Ufficio cooperatori, coadiuvato da Massimiliano Imperatori, Segretariato sociale. Il progetto prevede la costruzione di una rete, capillare e riconoscibile, capace di offrire servizi (paghe, servizi agricoli, patronato) non solo alle imprese, ma anche ai soci. Questo discorso genererà un’implementazione dell’offerta dei servizi attuale e incalzerà i territori che ne sono sprovvisti. Il tutto per rispondere al meglio alle esigenze dei cooperatori.