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Cooperazione e sindacati raggiungono l’accordo a Roma

Sono oltre 1,2 milioni i lavoratori interessati dall’accordo sindacale per la rappresentanza raggiunto lo scorso 18 settembre a Roma e firmato da Confcooperative, Agci e Legacoop con Cgil, Cisl e Uil.

Le Tre Centrali cooperative hanno parlato di passo in avanti per il sistema della contrattazione collettiva.

I commenti (fonte sito nazionale)

“Con CGIL, CISL e UIL – sottolineano i presidenti di Agci, Confcooperative e Legacoop  – abbiamo sviluppato, sin dal Protocollo di Relazioni Industriali siglato nel 1990, un’esperienza positiva sulla quale si innesta l’accordo di oggi, che pone le basi per lo sviluppo di un’ancora maggiore responsabilizzazione comune nelle relazioni sindacali”.

“È inoltre significativa – afferma Giuliano Poletti, presidente Legacoop – la decisione di riprendere il confronto su temi di particolare rilevanza, quali la gestione dei rinvii alle parti sociali previsti dalla legge sul socio lavoratore (l.142/2001) e la verifica sugli impianti di bilateralità nella cooperazione. Ed è sullo sfondo dell’esperienza realizzata, a partire dal Protocollo del 1990, che si colloca un elemento di originalità inserito nell’intesa”.

“L’accordo contiene, infatti, procedure e regole condivise per eventuali successive adesioni da parte di altri soggetti (sindacali o datoriali) – aggiunge Rosario Altieri, presidente di Agci – con l’obiettivo di lasciare aperta la possibile condivisione delle regole con altri soggetti e, contestualmente, contrastare fenomeni di cooperazione spuria e di concorrenza sleale che, spesso, si concretizzano attraverso il dumping contrattuale”.

“L’accordo – conclude Gardini presidente di Confcooperative – nasce anche per gestire situazioni di crisi o per favorire lo sviluppo e il rilancio economico e occupazionale delle imprese in presenza di investimenti significativi. I contratti di secondo livello, infatti, possono definire intese modificative dei Ccnl. Questa è una possibilità che viene data alle imprese cooperative, ai territori e a tutte le filiere produttive”.