Pubblichiamo una sintesi del Rapporto “Commercio estero e attività internazionali delle imprese” curato dall’Istat e dall’Ice.
Introduzione
Nel 2012 il commercio mondiale di beni, misurato a prezzi correnti, è rimasto stazionario rispetto al 2011 (+ 0,2%), mentre i volumi scambiati si registrano in espansione (+2,1%) in presenza di una riduzione dei valori medi unitari (-2,1%). Prosegue la crescita dell’interscambio mondiale di servizi (+1,4%), mentre sono in forte contrazione gli investimenti diretti esteri (-18,2%).
In questo scenario internazionale l’Italia registra una crescita delle esportazioni di merci (+3,7%) e una diminuzione delle importazioni (- 5,7%). Una dinamica condizionate anche dalla forte contrazione dei consumi dei consumi e dei livelli di produzione industriale a livello nazionale e che ha determinato un avanzo commerciale (+11 milioni di euro), il più altro nel decennio 2003-2012.
Il dato che caratterizza il Mezzogiorno non è dei più rosei: il grosso delle vendite sui mercati esteri arriva dal Centro-Nord (87,3%), mentre il Sud attiva solo l’11, 4% delle vendite sui mercati internazionali.
Per un quadro più preciso rimandiamo alla lettura del Rapporto.
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